Di Arnaldo Novelletto, Daniele Biondo, Gianluigi Monniello

Con i loro comportamenti gli adolescenti di oggi dimostrano la tendenza a ricorrere più spesso che in passato ad atti violenti. Ciò che conta, secondo gli Autori, è che la violenza dei giovanissimi provoca meno rassegnazione rispetto a quella degli adulti, forse perché contiene la richiesta implicita di essere interpretata. La naturale carica antisociale degli adolescenti trova diverse forme di strumentalizzazione e di collusione da parte degli adulti. Forme profonde, sottili, incistate nelle storie individuali, che producono sofferenze silenziose, perché frutto di traumi che hanno attraversato le generazioni.
Secondo gli Autori la fase di sviluppo chiamata adolescenza ha in sé tutte le possibilità di una svolta decisiva per il soggetto violento, sia nel senso di sfuggire ad una spirale ingravescente, sia nel senso di venirne irrimediabilmente risucchiato. Partendo dalla presentazione di una ricca e significativa casistica, gli Autori intendono dimostrare che la psicoanalisi dell’adolescenza può offrire un notevole apporto alla relazione con l’adolescente violento, per la realizzazione di specifiche strategie terapeutiche, per la programmazione di interventi preventivi più efficaci e per la formazione più aggiornata degli operatori.
Questa è la sfida che permea di passione civile le pagine di questo libro: la sfida della trattabilità della violenza adolescenziale.

FrancoAngeli, Milano, 2000

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