“Caro signor Freud, (…) La domanda è: C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? (…)”
“Caro signor Einstein (…) Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo più stridente a tutto l’atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo civile, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo più; non si tratta soltanto di un rifiuto intellettuale ed affettivo; per noi pacifisti si tratta di un’intolleranza costituzionale, per così dire della massima idiosincrasia.(…) Quanto dovremo aspettare perchè anche gli altri diventino pacifisti? Non si può dirlo, ma forse non è un speranza utopistica che l’influsso di due fattori – un atteggiamento più civile e il giustificato timore degli effetti di una guerra futura – ponga fine alle guerre in un prossimo avvenire. Per quali vie dirette o traverse non possiamo indovinarlo. Nel frattempo possiamo dirci: tutto ciò che promuove l’evoluzione civile lavora anche contro la guerra”
Da “Perché la guerra? (Carteggio di Freud con Einstein),1932, Bollati Boringhieri, (1969)