Per il ciclo i SEMINARI DI PSIBA, si invita alla presentazione del libro
di Stefano Benzoni e Sonia Cavenaghi
Erickson, 2019
Il curatore e l’esperto di tutela sono spesso soli nel loro operato, coinvolti in vicende familiari drammatiche, esposti a scelte che quasi sempre comportano alternative dalle conseguenze imprevedibili, sospesi tra una dottrina e linee guida non di rado «astratte» e poco declinabili nel caso specifico, e condotte possibilmente governate da orientamenti privatissimi. Ogni professionista che abbia svolto incarichi in questo ambito sa quanto sia facile — anche con anni di esperienza alle spalle — trovarsi sospesi tra alternative di difficilissima risoluzione.
Come giudicare il valore e la qualità dalla documentazione tecnico-clinica del «fascicolo» del minore? Quali sono le caratteristiche di una valutazione psicosociale affidabile? È utile che l’esperto di tutela incontri il minore? Quando, dove e come è utile che avvenga l’incontro? Quali dovrebbero essere le finalità di questo incontro? A partire da quale età ha senso che un bambino faccia conoscenza diretta del suo curatore o tutore? Esistono controindicazioni specifiche, valide per tutti? Esiste un tipo ideale o un modello che dovrebbe guidare un «buon incontro»? Quali sono i rischi? E infine: quando e come è possibile tenere conto della volontà del minore? Come si gestisce la dialettica inevitabile tra volontà e migliore interesse?
Con questo testo e con la serata proveremo ad affrontare alcuni di questi temi, a partire da esperienze professionali in ambito clinico, psicogiuridico e didattico.
Il tratto distintivo delle riflessioni proposte è la sollecitazione a valorizzare la natura «marginale» della pozione del curatore speciale e di tutti gli operatori coinvolti nell’ambito della tutela (giudici, avvocati, assistenti sociali, consulenti tecnici, educatori).
La marginalità va intesa qui nella sua accezione positiva, come l’approccio responsabile a vicende umane che nascono e prendono senso su molti diversi tipi di confine e di limite. Il confine tra sé e altro, soggetto e istituzioni, minore e tutore, diritti e pregiudizi, tutela e autonomia, parentela e abbandono. La marginalità è dunque la qualità di chi accetta di sostare su questi molti diversi tipi di confine, ai margini tra diverse realtà umane, al confine tra saperi e linguaggi diversi, al limite della possibilità di «conoscere veramente».
Vi aspettiamo per un dibattito e per una riflessione comune.
Presentazione Roberta Vitali – Discussione Maria Cristina Calle
Elena Pizzi – Coordinatore del Comitato Scientifico
Maggiori informazioni sul libro